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Scatole pizza, come si smaltiscono?

Scatolificio Martinelli Srl: scatole pizza, come si smaltiscono?

Tempo di lettura stimato: 4 minuti Creato: 22/09/2022 – Aggiornato: 24/11/2022

Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente la necessità di cambiare i nostri stili di consumo, passando da modelli di consumo lineare (fare – usare – smaltire) a modelli di consumo circolare (fare – usare – differenziare – riciclare), in cui si da priorità al riutilizzo dei prodotti e dei rifiuti. Quando il riutilizzo non è possibile, è diventato chiaro che vanno utilizzati materiali più rispettosi del pianeta che possano chiudere il ciclo della natura (e da qui: consumo circolare).

Ecco quindi che ultimamente si parla molto di raccolta differenziata e di materiali biodegradabili e/o compostabili, in relazione alla green economy ed alla sostenibilità ambientale. Comunque, nonostante i progressi, abbiamo ancora molta strada da fare e la crisi climatica resta comunque “il più grave problema” che dobbiamo affrontare.

In questo articolo vorremmo spiegare in maniera semplice cosa significa per un materiale, un prodotto, un contenitore essere riciclabile, biodegradabile e/o compostabile, delle implicazioni ecologiche e di come tutto ciò attiene anche al nostro settore: la produzione di scatole e cartoni per la pizza da asporto.

Cosa significa che il cartone della pizza da asporto è riciclabile?

Grazie alla raccolta differenziata dei rifiuti della carta e del cartone ed alle lavorazioni per riciclare questo materiale, come Paese Italia, siamo in grado di recuperare in modo particolarmente efficiente oltre il 75% di questa importante materia prima. Riciclando la carta e il cartone è possibile recuperare fino a dieci volte la cellulosa che ci necessita, riducendo il taglio degli alberi e una considerevole riduzione della quantità di rifiuti da gestire tramite l’incenerimento o lo stoccaggio in discarica.

Il cartone microonda per le scatole pizza.

I cartoni per la pizza da asporto “non possono” essere realizzati con carta da riciclo!

Questa pratica non è soltanto severamente vietata dalla legge, ma anche proibito dall’etica di aziende produttrici come la nostra, che lavorano solo con carta di pura cellulosa e senza contenuti di macero e con inchiostri a base d’acqua senza metalli pesanti.

Allora potreste chiederci cosa c’entrano le scatole pizza e i box pizza con il riciclo, e la biodegradabilità e la compostabilità? Invece hanno molto a che fare tra loro!

Al termine del ciclo d’uso della scatola pizza, dopo che abbiamo gustato a casa una ottima pizza napoletana, cosa né facciamo del cartone? Se il cartone pizza è stato prodotto con materie prime di qualità ed anche se i contenitori sono stati sovrapposti l’uno sull’altro, il coperchio della scatola pizza sarà pulito e intonso mentre il contenitore potrebbe essere sporco a causa dei residui della pizza. In questo caso il coperchio deve essere differenziato nel contenitore della carta e del cartone, mentre il resto della scatola va nel contenitore dell’umido e avviato al riciclo perché compostabile e biodegradabile.

Cosa significa biodegradabile?

Un materiale biodegradabile è un materiale che si decompone naturalmente grazie alla digestione dei microrganismi. Attraverso la biodegradazione le molecole iniziali vengono scomposte e trasformate in acqua (H2O), metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).

Quindi, quando diciamo che un materiale è biodegradabile, intendiamo dire che questo materiale diventerà “cibo” per i microrganismi attraverso processi naturali e in questo modo tornerà alla natura, chiudendo il suo ciclo. 
È per questo motivo che i materiali biodegradabili sono ideali per promuovere una sorta di Economia Circolare.

Il tempo necessario per biodegradare un materiale dipenderà dalle condizioni a cui è sottoposto e dal tipo di materiale. Pertanto, il tempo necessario al legno per biodegradarsi è maggiore del tempo necessario per una buccia di limone o una buccia di banana. Allo stesso modo, una buccia di banana in condizioni ottimali si biodegraderà in pochi giorni, mentre se lasciamo quella stessa buccia in un sacchetto di plastica, senza luce, acqua o terra, ci vorrà molto più tempo.

Cosa significa compostabile?

Che qualcosa sia compostabile significa che quando quel materiale organico si biodegrada diventerà compost, un tipo di fertilizzante organico molto nutriente per il suolo. 

Inoltre, un materiale compostabile si biodegrada in breve tempo (da 8 a 12 settimane) e in determinate condizioni. Ad esempio, ci sono materiali facilmente compostabili in condizioni industriali e altri facilmente compostabili in condizioni domestiche, di solito nei giardini di privati cittadini.
La differenza tra l’una e l’altra condizione risiede essenzialmente nella temperatura e nel tempo.

Nel compostaggio industriale la temperatura è compresa tra 75° e 80°C, l’umidità tra il 65 e il 70% e l’ossigeno tra il 18 e il 20%. In queste condizioni, il tempo di compostaggio è di circa 12 settimane. Nel compostaggio domestico la temperatura non supera i 40°C e l’umidità dipenderà dalla stagione e dalla latitudine.

Cos’è il compost?

Il compost è un fertilizzante naturale usato nell’agricoltura estensiva ed ecologica ed è utilizzato anche come fertilizzante per giardini. Si utilizza anche per il ripristino di suoli degradati in progetti di opere pubbliche.

Biodegradabile vs compostabile.

Insomma, possiamo dire che un materiale compostabile è sempre biodegradabile, ma un materiale biodegradabile non necessariamente è anche compostabile.

Le principali differenze tra biodegradabile e compostabile potrebbe essere riassunta in:

  • Il tempo necessario per biodegradarsi, che è minore nei materiali compostabili.
  • Il risultato di quella decomposizione, che nel caso dei materiali compostabili sarà fertilizzante.

In generale, qualsiasi materiale di origine vegetale sarà biodegradabile, poiché composto da cellulosa. Ma ci sono molti altri materiali che sono biodegradabili, come carne, carta o cartone, gusci d’uovo, legno, lana, cotone, escrementi, ecc. Alcuni di loro saranno anche compostabili, come ad esempio gli scarti di frutta e verdura.

Ma oggi si parla anche di biodegradabilità di materiali atipici, creati dall’uomo, come le “bioplastiche o le “plastiche biodegradabili”, polimeri capaci di degradarsi biologicamente attraverso l’acqua o altre condizioni, e che possono arrivare anche ad essere compostabili.

Ricorda! I materiali biodegradabili o compostabili devono essere smaltiti nel cestino dei rifiuti organici o, se fai compost domestico, puoi smaltirli nel tuo compost.

Conclusioni.

In sintesi, le scatole per la pizza da asporto sono sia riciclabili che compostabili e sono utili per promuovere sia l’economia circolare ed una efficace sostenibilità ambientale.

Tuttavia, allo stato attuale, se nelle nostre case riuscissimo a riciclare tutto alla perfezione, di certo non potremmo affidarci al 100% nella convinzione che gli enti preposti alla gestione dei rifiuti lo facciano correttamente, quindi è sempre meglio provare a “ridurre e riutilizzare gli imballaggi”, optando per “rifiuti zero” o imballaggi riutilizzabili.