Scatolificio Martinelli Srl | Produzione di scatole porta pizza e di vassoi e dischi per pasticceria: dicono di noi
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Gli italiani non rinunciano alla pizza e scelgono la modalità da asporto
… A parlare all’Adnkronos di come sono cambiate le abitudini di consumo degli italiani in tempo di crisi è lo Scatolificio Martinelli di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, che da poco, insieme ad altri partner ha fondato l’Associazione Porta pizza sicuro. La pizza, infatti, nonostante i rincari resta ancora accessibile: “se gli italiani dovessero smettere di consumarla allora vorrebbe dire che siamo ridotti male”. Da nord a sud “il consumo è forte e proprio in questi giorni abbiamo una consegna in Madagascar”. Ma quanto costa un scatola per la pizza? Considerando la misura standard (32 cm) adatta per una margherita “il costo si aggira intorno allo 0,102 centesimi”. [leggi…]
La pizza, infatti, nonostante i rincari resta ancora accessibile: “se gli italiani dovessero smettere di consumarla allora vorrebbe dire che siamo ridotti male”. Da nord a sud “il consumo è forte e proprio in questi giorni abbiamo una consegna in Madagascar”. Ma quanto costa un scatola per la pizza? Considerando la misura standard (32 cm) adatta per una margherita “il costo si aggira intorno allo 0,102 centesimi”. [leggi…]
Spiega Ciro Martinelli, titolare dello Scatolificio Martinelli di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, che da poco, insieme ad altri partner ha fondato l’Associazione “Porta pizza sicuro”. L’idea “è nata da poco in collaborazione con un altro scatolificio di Napoli, con l’obiettivo di fare in modo che si vendano solo scatole per la pizza alimentare secondo i criteri stabiliti dalla legge”.
Le scatole in cui si trasporta la pizza sono fatte per lo più di cartone, un materiale che spesso viene riciclato. Secondo la legge, però, i materiali da riciclo possono essere utilizzati solo per alcuni tipi di prodotti alimentari e tra questi non rientra la pizza.
In tempo di crisi, una delle poche certezze è la pizza, sempre regina della tavola. Tuttavia, cambia il modo di consumo: meno seduti in pizzeria, più pizza da asporto.
A dare una visione generale del fenomeno, lo Scatolificio Martinelli di Somma Vesuviana, primo fondatore dell’Associazione Porta Pizza sicuro. [leggi…]
Stando ad uno studio effettuato da Adnkronos, cambia la sua modalità di consumo, ma l’italiano non rinuncia alla pizza! Anche se si risente della crisi il popolo italiano non dice no ad uno dei prodotti gastronomici simbolo del made in Italy, ma, invece del servizio ristorante, scelgono la modalità asporto.
Lo confermano i dati dello scatolificio Martinelli di Somma Vesuviana, che da poco, insieme ad altri partner, ha fondato l’Associazione Porta pizza sicuro. Le vendite, spiega uno dei soci titolare dell’azienda, sono aumentate del 15%.
Da Somma Vesuviana arriva anche una novità: l’Associazione porta pizza sicuro. L’idea, spiega Martinelli, “è nata da poco in collaborazione con un altro scatolificio di Napoli”. L’obiettivo “è fare in modo che si vendano solo scatole per la pizza alimentare secondo i criteri stabiliti dalla legge”.
In Italia pur essendo obbligatorio l’uso di carta di pura cellulosa e vietato l’impiego di carta da macero, non esiste l’obbligo di apporre sulle scatole alcuna dichiarazione che attesti la conformità alla norma”.
A Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, è stata fondata l’associazione “Porta pizza sicuro”: “L’idea è nata da poco in collaborazione con un altro scatolificio di Napoli, con l’obiettivo di fare in modo che si vendano solo scatole per la pizza alimentare secondo i criteri stabiliti dalla legge – ha dichiarato Ciro Martinelli, uno dei fondatori nonché titolare dell’omonimo scatolificio – Le scatole in cui si trasporta la pizza sono fatte per lo più di cartone, un materiale che spesso viene riciclato.
Da Somma Vesuviana arriva anche una novità: l’Associazione Porta Pizza Sicuro. L’idea, spiega Martinelli, “è nata da poco in collaborazione con un altro scatolificio di Napoli”. L’obiettivo “è fare in modo che si vendano solo scatole per la pizza alimentare secondo i criteri stabiliti dalla legge”. Secondo la legge, infatti, i materiali da riciclo possono essere utilizzati solo per alcuni tipi di prodotti alimentari, ma tra questi non rientra la pizza.
Cambia la modalità di consumo ma alla pizza non si rinuncia. Gli italiani, infatti, anche con il portafogli più leggero, non dicono no ad uno prodotto gastronomico simbolo del made in Italy, ma invece del ristorante scelgono la modalità asporto.
A parlare all’Adnkronos di come sono cambiate le abitudini di consumo degli italiani in tempo di crisi è lo Scatolificio Martinelli di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, che da poco, insieme ad altri partner ha fondato l’Associazione Porta pizza sicuro.
… È stata fondata l’associazione “Porta pizza sicuro”: “L’idea è nata da poco in collaborazione con un altro scatolificio di Napoli, con l’obiettivo di fare in modo che si vendano solo scatole per la pizza alimentare secondo i criteri stabiliti dalla legge” – ha dichiarato Ciro Martinelli, uno dei fondatori nonché titolare dell’omonimo scatolificio – Le scatole in cui si trasporta la pizza sono fatte per lo più di cartone, un materiale che spesso viene riciclato.