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Pizza a domicilio e privacy ai tempi di Google

Scatolificio Martinelli Srl: Pizza a domicilio e privacy ai tempi di Google!

Tempo di lettura stimato: 2 minuti Creato: 13/03/2019 – Aggiornato: 24/05/2021

Forse per oggi è meglio riderci sopra, che domani chissà …

– Buonasera! “Pizzeria da Ciccio”?
– No, è “Google pizze da asporto”.
– Scusi debbo aver sbagliato numero?
– No, Google ci ha comprati il mese scorso.
– Ah, ok! Allora posso ordinare una pizza a domicilio?
– Certo, vuole il solito?
– Il solito, come il solito? Come fate a sapere cosa prendo di solito?
– Nulla di più facile, dal numero da cui sta chiamando! Le ultime nove volte, da questo numero, ha ordinato una pizza bella croccante, con salamino piccante e patatine fritte!
– Ok!, si è proprio quella che volevo.
– Questa volta posso suggerire una pizza con la rucola e i pomodorini?
– Che cosa? No! Io odio le verdure!
– Capisco, ma il suo colesterolo è troppo alto.
– E voi come lo sapete?
– Qualche tempo fa, avete richiesto di poter visualizzare online i risultati degli esami del sangue.
– Comunque non voglio quella pizza! E per quanto riguarda il colesterolo sto già prendendo le medicine.
– Non credo che lo stia facendo regolarmente, quattro mesi fa ha comprato una scatola da trenta pastiglie nella farmacia sotto casa e poi non le ha più comprate.
– Le ho comprate in un’altra farmacia.
– Dalla sua carta carta di credito non risulta!
– Vero, perché ho pagato in contanti.
– Non risultano prelievi di contanti dal suo conto corrente!
– Ho altre fonti di contanti.
– Dalla sua dichiarazione dei redditi non risulta, a meno che non siano in nero!
– Cosa volete da me? Basta con tutta questa tecnologia. Vado su un’isola deserta senza internet e senza telefono, così nessuno potrà più spiarmi.
– Capisco! In tal caso le suggerisco di rinnovare il passaporto, è scaduto da cinque giorni. Alla prossima.

Dopo aver letto e riso con questo fantasmagorico colloquio tra una amante della pizza, che voleva solo ordinare il suo piatto preferito (possibilmente consegnato a domicilio in uno dei nostri cartoni pizza) e Google, ho pensato: forse è già così, ma questo non potrebbe mai succedere a me, io non compro nulla tramite Internet.

Poi, riflettendo meglio mi sono reso conto che le cose non stanno così! Certo che compro, anzi, compro anche molto: musica, libri, pentole e accessori per la cucina, qualche capo di abbigliamento, sacchetti di ricambio per l’aspirapolvere, prenoto viaggi e alberghi, compro biglietti aerei e del treno, controllo gli esami clinici, verifico il conto corrente e faccio bonifici, uso carte di credito virtuali e faccio ricerche con Google per documentarmi su cose che mi interessano.

Insomma un’ira di Dio!

In fondo è vero, si potrebbero scoprire tante cose su di me, basta seguire le tracce virtuali che lascio sul web. Qualcuno potrebbe obiettare: e la privacy? Ah la privacy, quella… e chissà dov’è andata a finire!